Durante le mie sedute di coaching ho l’opportunità di lavorare con professionisti molto eterogenei tra loro e che affrontano diverse sfide nel mondo professionale. Tuttavia, una delle criticità più ricorrenti che vedo affrontare ai miei coachee è la competizione interna per acquisire nuovi clienti.

Immaginatevi questa situazione: siete immersi in un ambiente aziendale competitivo, dove le opportunità sembrano essere risucchiate via dai vertici della gerarchia. Magari i vostri superiori si accaparrano i migliori clienti, lasciandovi con una sensazione di ingiustizia e ostacoli insuperabili sulla strada verso il successo.

Quando i miei coachee mi parlano di questa criticità, posso sentire la loro frustrazione e il senso di impotenza. È difficile rimanere motivati e concentrati quando sembra che il gioco sia truccato fin dall’inizio. 

Per affrontare questa situazione, spesso condivido con loro alcuni consigli pratici che possono fare la differenza. Ad esempio, incoraggio la creazione di una rete di contatti solida e autentica, in cui la fiducia e la collaborazione sono fondamentali. Suggerisco anche di concentrarsi sul proprio valore unico e su come comunicarlo efficacemente agli altri, poiché questo può distinguere un professionista dalla massa. 

Insomma, quello che faccio come Coach e Neurotrainer insieme ai miei coachee è creare un approccio basato sull’empatia e sulla comprensione delle loro esperienze. Li supporto nell’esplorare le loro emozioni e nell’identificare le convinzioni limitanti che potrebbero ostacolare il loro successo. 

Attraverso sessioni di coaching personalizzate, lavoriamo insieme per sviluppare strategie efficaci per gestire lo stress, mantenere la motivazione e rimanere concentrati sugli obiettivi. Inoltre con il supporto del neurofeedback, li aiuto a riconfigurare i modelli di attivazione cerebrale, migliorando la gestione dello stress e potenziando le loro capacità cognitive. Con il neurofeedback, i coachee imparano a trovare la serenità e a prendere decisioni più chiare e consapevoli, anche in situazioni di grande pressione. Inoltre, grazie a questo strumento si può sviluppare anche una giusta distanza emotiva, che permette di osservare le situazioni con il giusto distacco e affrontarle quindi con maggiore lucidità. 

Quindi, se vi trovate nella stessa situazione, non esitate a contattarmi per una consulenza gratuita. È il primo passo verso un futuro più luminoso e pieno di opportunità. 

Scrivetemi qui: https://www.federicadevecchi.it/contatti/

Il Neurofeedback è lo strumento che si usa durante le sedute di Neurotraining. Si tratta di piccoli sensori posizionati sul cuoio capelluto e sulle orecchie che trasmettono le informazioni cerebrali al computer e armonizzano le onde cerebrali. Basta solo rilassarsi e godersi la seduta, lasciando che il cervello e il sistema lavorino in armonia.

È adatto in particolare a chi:
👉 Soffre di stress
👉 Vuole migliorare l’attenzione e la capacità di prendere decisioni
👉 Ha poca fiducia in se stesso
👉 Ha bisogno di riacquistare energia e motivazione
👉 Desidera migliorare livello di prestazioni nel proprio campo di competenza
👉 Vuole rendere più efficienti le proprie azioni

I sensori raccolgono solo informazioni, non trasmettono elettricità o altro al cervello. Per questo motivo non c’è alcuna controindicazione ed è uno strumento sicuro, oltre che estremamente efficace.

Cos’altro vorresti sapere sul Neurofeedback? Contattami per maggiori informazioni.

Credits foto: NeurOptimal Neurofeedback Systems

Il cervello è composto da cellule chiamate neuroni. Ogni neurone instaura circa 10.000 connessioni con i neuroni vicini.
Poiché i neuroni sono centinaia di miliardi, significa che in un singolo centimetro cubo di tessuto cerebrale ci sono tante connessioni quante sono le stelle nella via Lattea.

Ogni volta che si creano queste connessioni tra neuroni, si generano dei “circuiti“: un insieme di percorsi che la mente organizza, memorizza e mette in atto in determinate circostanze.

Un’abitudine, ad esempio, non è altro che un circuito neurale che si consolida; invece i circuiti che non vengono più usati, si affievoliscono. Insomma, il nostro cervello si riplasma di continuo, in funzione delle esperienze che viviamo: ogni volta che stimoliamo un “circuito”, lo rafforziamo.

Si può dunque imparare a diventare più calmi e comprensivi, come si apprende qualsiasi altra cosa: con l’esercizio costante.

Il primo passo per cambiare è la consapevolezza: vedere allo specchio i propri comportamenti e le proprie #emozioni.

Cosa c’entro io? Io ti supporto nel guardarti come non hai mai avuto tempo e modo di fare prima, e insieme a te valuto il “circuito” che vuoi migliorare. Scrivimi!

Questa è la base del Neurofeedback dinamico non lineare e da qui inizia il lavoro del #neuroactivecoach.

Lo scopo? 

Ottimizzare le #performance del cervello e risolvere, pian piano, le somatizzazioni e le #problematiche#emotive e #cognitive.

Sono fortunata: ho lavorato in un Weekend Gara ATCC Super Cup, ho passato un fine settimana piovoso in #autodromo, fra i rombi dei motori, l’odore di benzina e la puzza della paura: a distanza di 48 ore è ancora indelebile in me il profumo dell’#energia.

Sì, perché tutti i piloti hanno #paura prima di partire. C’è chi fa flessioni prima di entrare in quel piccolo abitacolo e c’è chi sotto l’acqua battente pensa “ma chi me l’ha fatto fare”. Ma non sono i soli: il 70% delle persone hanno una forte paura delle loro #emozioni. Quello che conta è l’#atteggiamento mentale.

La }paura è #energia. Purtroppo, non abbiamo consapevolezza di tutto quello che accade nel nostro #corpo, di tutte le energie che fluttuano e vibrano in diverse forme e quindi, quando non riconosciamo quell’emozione, la etichettiamo subito come paura e ne siamo sopraffatti.

Siamo fatti di emozioni. Più le rendiamo funzionali, le sappiamo governare e incanalare verso #l’obiettivo, maggiore sarà il #successo. Negli occhi di quei piloti la paura si è trasformata in coraggio, grinta, competizione, ambizione, adrenalina pura.

 #trainyourbrain #neuroactivecoach

Il #Neurofeedback è utilizzato da organizzazioni e individui che desiderano migliorare le #prestazioni fisiche e #mentali, come #manager, istruttori professionisti, uomini d’affari, musicisti, artisti e studenti. 

Non solo, in molte città europee e non, Neurofeedback è uno strumento utilizzato anche nelle scuole, nelle strutture di salute mentale e dai professionisti della sanità generale.

“Come se il vostro #cervello fosse davanti ad uno specchio”.

Lo scopo? Ottimizzare le #performance del cervello e #risolvere, pian piano, le #somatizzazioni e le #problematiche#emotive e #cognitive.

Questa è la base del Neurofeedback Dinamico non lineare.

Percorsi #neuroactivecoach = #coaching + #neurofeedback

Come tornare tornare all’ “apertura celestiale”, quella condizione unica in cui, per un bambino che si apre alla vita, #tutto è ancora #possibile?
Questo è il Neurofeedback Dinamico non Lineare: la #tecnologia che ci rimette in condizione di esplorare nuovi percorsi cognitivi e comportamentali, uscire dai binari prestabiliti.

Siate i migliori voi stessi uscendo dai binari che vi siete costruiti o che vi hanno imposto.

#Cambiamento = #coaching + #neurofeedback

https://youtu.be/Xd94XujrFKI